Non basta accettare l’indennità: capire il tuo valore è il primo passo.
Chi ha già ricevuto una notifica di esproprio lo sa: non è solo carta. È un colpo allo stomaco. Ti dicono che “verrai indennizzato”, ma quasi mai qualcuno si prende il tempo di spiegarti davvero quanto vale ciò che stai perdendo—e cosa rischi di lasciare sul tavolo se firmi di fretta.
La verità è che l’indennità proposta, spesso, è una prima stima: comoda per chi la offre, meno per chi la subisce. Di frequente nasce da valori vecchi, non dal reale prezzo di mercato, e non considera ciò che non si vede subito: la svalutazione del bene che rimane, il rumore, i vincoli, il tempo perso. Intanto i giorni scorrono: i termini sono stretti, e quando scadono diventa più difficile far valere le tue ragioni. È qui che molti cedono: “firmo e finiamola”. Ma quella firma può costare cara—anche migliaia di euro in meno rispetto a ciò che ti spetterebbe.
E poi c’è la parte che nessuno calcola davvero: l’ansia, l’incertezza, la sensazione di non avere voce. L’esproprio non è solo un’operazione tecnica: riguarda la tua casa, la tua attività, i tuoi piani. Per questo non sei obbligato a subire. Finché la pratica non è chiusa, c’è spazio per chiedere chiarimenti, contestare criteri, rinegoziare.
Qui entra in gioco Defynd: analizziamo il tuo caso con occhi indipendenti, mettiamo in fila cifre e documenti, traduciamo il burocratese e portiamo al tavolo una richiesta fondata—non una speranza.
Se hai una notifica nel cassetto (o temi che arrivi), non firmare al buio.
Parliamone prima.
📩 Scrivici ora per una valutazione gratuita: in pochi passaggi capirai se l’indennità proposta è davvero giusta o se stai rinunciando a più di quanto immagini.
